Nel lontano giugno 1983, inauguravo lo studio fotografico Nadar: iniziava così la mia avventura di fotografo professionista. Sono passati ben 35 anni…
Erano gli anni 80; il mondo allora era un po’ diverso. Non esisteva internet e nemmeno i cellulari per non parlare della fotografia digitale… allora possedevo il Sinclair ZX ma non assomigliava minimamente ai moderni personal computer .
Se penso che le mie prime foto le scattai a 10 anni con una macchina senza alcun automatismo, senza esposimetro e con la leva dell’otturatore da caricare prima di ogni scatto mi sembra di aver vissuto nell’era dei dinosauri…
Henri Cartier-Bresson nell’ 83 scattava tranquillamente con la sua Leica 35 mm mentre Ansel Adams lavorava con le sue fotocamere grande formato folding. In entrambi i casi le immagini latenti per esser viste dovevano essere “sviluppate”: occorrevano una serie di passaggi chimici per avere il negativo e poi si procedeva alla stampa per avere la foto vera e propria…
Io nell’83 ho comprato l’Hasselblad 500 cm. Avevo solo tre comandi: tempi, diaframmi e fuoco; l’esposimetro era un accessorio a parte ! Ed il “rullino” permetteva di fare ben 12 foto !! Il corredo di obbiettivi era composto dal grandangolo 50 mm, il normale 80 mm ed il tele 150 mm. Niente zoom e niente autofocus….
Ora tutto è cambiato: sono cambiati gli strumenti, la tecnologia, il modo di “vedere” le immagini, la velocità delle comunicazioni, i mass media, le idee e gli ideali… anche se pensandoci bene tutto è cambiato ma nulla è cambiato… la fotografia è un mezzo di comunicazione, conta quindi cos’hai da dire e come lo dici. La fotocamera, le tecnologie per realizzare le foto sono solo strumenti: contano la passione, l’impegno, le idee …
Marco Goi